Occhio secco
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La sindrome dell’ occhio secco o “dry eye” è una patologia multifattoriale che colpisce il film lacrimale e la superficie oculare caratterizzata da una ridondante infiammazione della stessa associata ad anomalie neurosensoriali (definizione TFOS 2017 – Tear Film&Ocular Surface Society)
Determina sintomi di discomfort oculare, disturbi visivi, instabilità del film lacrimale con potenziale danno alla superficie oculare.
Si distinguono generalmente due forme di occhio secco anche se le più recenti classificazioni vedono una più omogenea coesistenza delle due forme: una forma iposecretiva ed una forma evaporativa.
La forma iposecretiva è frequentemente associata a patologie autoimmuni (Sindrome di Sjögren, artrite reumatoide, LES, sclerosi sistemica ed altre malattie del tessuto connettivo) ed è caratterizzata da un ridotto funzionamento delle ghiandole lacrimali principale e accessorie. I sintomi più comuni sono una ridotta lacrimazione associata a bruciore e sensazione di corpo estraneo; difficoltà di apertura palpebrale con sensazione di “strappo”, specialmente al risveglio; disturbi visivi (visione offuscata, fotofobia); occhio rosso, dolente in assenza di evidente coinvolgimento palpebrale (possibile compromissione epitelio corneale).
La forma evaporativa è frequentemente associata ad alterazioni ormonali (sindrome dell’ovaio policistico, menopausa, terapie ormonali) ed è determinata dalla disfunzione delle ghiandole di Meibomio, da anomalie palpebrali ed orbitarie o da cause estrinseche quali l’utilizzo prolungato di lenti a contatto o farmaci topici con conservanti, presenza di patologie oculari concomitanti (allergie e/o congiuntiviti) o deficit di vitaminici. I sintomi più comuni sono una accentuata lacrimazione associata a bruciore, rossore, sensazione di occhi appiccicati; occhio rosso, dolente con evidente flogosi delle palpebre e fuoriuscita di secreto pastoso alla digitopressione palpebrale.
Diagnosi
Si esegue valutando le alterazioni qualitative e quantitative del film lacrimale, il grado di infiammazione della superficie oculare in termini di osmolarità e presenza di marcatori dell’infiammazione, l’aspetto dei margini palpebrali, la sensibilità della superficie oculare, la somministrazione di questionari di autovalutazione della sintomatologia.
Terapia
La terapia si avvale di un ampio spettro di alternative farmacologiche e/o parachirurgiche a seconda del tipo e della gravità della patologia.
Il nostro studio offre la possibilità di inquadrare la patologia e trattarne i sintomi a 360° avvalendosi delle terapie più innovative topiche e sistemiche e di tecniche parachirurgiche tra cui il BLEPHEX ed il PROBING delle ghiandole di Meibomio.
Blephex
BlephEx è un nuovo e rivoluzionario manipolo che rappresenta un’utilissima innovazione per l’igiene del bordo palpebrale nel contesto della terapia dell’occhio secco. Il dispositivo brevettato elimina efficacemente incrostazioni e detriti presenti sulle ciglia ed esfolia le palpebre utilizzando una micro spugna monouso. Questo trattamento contribuisce ad una significativa riduzione dell’infiammazione palpebrale e ad un miglioramento soggettivo dei sintomi.
PROBING delle ghiandole di Meibomio
La tecnica di probing (sondaggio) delle ghiandole di Meibomio utilizza un filo sterile, sottile, più fine di un capello umano, per aprire/sbloccare i dotti delle ghiandole di Meibomio ostruite. Dopo aver anestetizzato la palpebra, la sonda viene inserita nel singolo condotto ghiandolare e fatta avanzare da 1 fino a 4 mm.
L’obiettivo di questa procedura è quello di ripristinare un normale deflusso del secreto ghiandolare attraverso i suoi dotti e restituire una normale funzionalità delle ghiandole di Meibomio.
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Principali campi di interesse:
Chirurgia della cataratta e le patologie retiniche sia di tipo medico che chirurgico.
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